Dopo l'esibizione di spalla ai Neurosis, l'estate scorsa, le aspettative per questo nuovo gruppo di Josh Graham non sono molto alte. E invece, a sorpresa, gli A Storm of Light tirano fuori una prestazione interessante e coinvolgente. Nonostante la loro musica sia una poco originale commistione di muri di suono di scuola Jesu e terrore post industriale Neurotico, l'impatto risulta molto più convincente rispetto al concerto italiano di qualche mese fa. La voce di Graham risulta molto più precisa, e riesce a mantenersi su livelli più che sufficienti per l'intera serata, contribuendo con le sue note prolungate all'effetto straniante e psichedelico indotto dalla musica monolitica e dissonante. Il batterista nuovo, molto più essenziale di Signorelli, risulta molto più adatto alla musica della band. Il suo tocco violento, i suoi ritmi secchi e marziali si adattano alla perfezione alle atmosfere post industriali e apocalittiche. Inoltre evita, a differenza del suo predecessore, di suonare nei momenti atmosferici che collegano i diversi pezzi. Le basi di synth e tastiera esplodono nell'aria e riempiono ogni spazio, creando un effetto davvero allucinatorio, peccato che non ci sia nessuno a suonare tali parti, fondamentali per l'economia della musica. E peccato che i bellissimi video proiettati siano sgranati e tagliati, mentre nell'occasione precedente avevano dimostrato di essere fondamentali. Ma il bilancio è più che positivo. Certo, Graham ha sviluppato progetti molto più originali e interessanti (Battle of Mice, Red Sparowes) ma non ci possiamo lamentare di fronte ad un concerto così intensamente acido e nero
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