Difficile giudicare la prestazione della band, di fronte ad un'acustica così terribile. Nel Teatro Mascagni di Villa Corridi, a Livorno, i suoni rimbombano, si disperdono, saturano tutto e nascondono le capacità di una band che con il suo disco d'esordio si era dimostrata una delle più interessanti realtà italiane. Mi getto alla cieca nei nuovi pezzi, sperando che dal vivo si lascino apprezzare, anche se "a freddo". Ma la resa sonora è talmente insufficiente da rendere vano ogni tentativo di giudizio. Certo l'impressione che lasciano i nuovi brani, meno immediati e più sovrarrangiati, è quella di canzoni meno d'impatto, e forse anche meno particolari. Sembra si sia rotto l'equilibrio perfetto tra noise rock alla Jesus Lizard e rock italiano, sbilanciandosi troppo in direzione di quest'ultimo (dove sono i riff sbilenchi?! Cosa ci fanno tutti quei coretti a 3 voci?!), e anche Capovilla non convince con linee melodiche poco originali (in certi passaggi praticamente identiche al disco precedente) e con testi (e commenti nei momenti di pausa) di natura politico-sociale, che cadono di testa nel mare della banalità. L'impressione insomma è negativa, e rimane l'amaro in bocca. Perchè anche se la band sta facendo il grande salto verso un pubblico sempre più numeroso, la qualità non riesce a rimanere ai livelli elevatissimi del primo, bellissimo, album. L'acustica pessima del concerto invita però ad un ascolto più attento dei nuovi brani, davvero difficili da apprezzare in una situazione tanto deludente.
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