domenica, marzo 15, 2009

Mp3 generation

Abbiamo tutto a portata di mano, ma è quello di cui abbiamo veramente bisogno?
Una tonnellata di Gigabyte ci farà aprire gli occhi come mai prima, oppure ci anestetizzerà per sempre? Un bombardamento di possibilità ci renderà ricchi e critici oppure superficiali e stupidi? Correre per non perdere un attimo della nostra vita, oppure camminare e assaporare la bellezza delle piccole cose?
La musica è ancora un'Arte, e come tale in grado di scardinare le convinzioni dell'individuo e della società, per farli evolvere? Oppure è un prodotto usa e getta, utile semplicemente per distrarsi dalla vita reale e per riempire i tempi morti? La musica è un veicolo per accedere all'interiorità più profonda di noi stessi, o è un passatempo?Oppure una gara a chi corre più veloce?
C'è chi crede ancora nel valore delle note, e per questo le custodisce con cura e cerca di interiorizzarle, magari perdendosi molte altre cose, ma godendo di ogni istante da loro regalato. C'è ancora chi si perde nelle immagini degli artwork, cerca di capire i testi, va ai concerti, suona con le sue mani quelle note, le respira, le vive.
Io sono uno di quelli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che non suono, per il resto sono una che cerca di viversi addosso la musica. Rischio di perdermi tante cose perchè vado in ossessione per certi dischi. La mia ossessione vuol dire che per mesi non riesco ad ascoltare altro. Ho bisogno di quel disco e quel disco solamente altrimenti non respiro, non mangio non dormo...
Ma sai forse sarà perchè sono di un'altra generazione, anni'70. Quella che ascoltava la musica dai vinili, quella che ha vissuto in un periodo senza internet, quella che per conoscere la musica aveva bisogno di amici illuminati e sapienti altrimenti era davvero dura. Però boh. Continuo a pensare che la differenza la faccia la passione, non l'età...

Riccardo Tognini ha detto...

Penso che internet ci abbia dato la grande possibilità di conoscere musica nuova, anche difficile da reperire. Ci ha dato la possibilità di "provare" un disco prima di dover spendere 20 euro sulla fiducia. Così ci ha liberato un pò anche dai fanatismi eccessivi che per anni ci hanno portato ad ascoltare sempre gli stessi gruppi, che magari erano alla frutta, mentre tanti sconosciuti pieni di idee non riuscivano ad emergere. Però, come ogni cosa, ha anche tanti lati negativi, e mi pare che la maggior parte delle persone sia caduta nel lato oscuro di internet. E stanno un pò uccidendo la musica...