Siamo alla fine del decennio, così raccolgo alcune idee e impressioni sui dischi che ritengo fondamentali e imprescindibili, tra quelli usciti negli anni 00.
Ancora molto devo approfondire e conoscere, questa è un'istantanea di fine 2009 di quello che, passando dal mio stereo, ha raggiunto finora il mio cervello e il mio cuore, e ha lasciato segni profondi.
(l'ordine di presentazione dei dischi è alfabetico...non è una classifica)
Ancora molto devo approfondire e conoscere, questa è un'istantanea di fine 2009 di quello che, passando dal mio stereo, ha raggiunto finora il mio cervello e il mio cuore, e ha lasciato segni profondi.
(l'ordine di presentazione dei dischi è alfabetico...non è una classifica)
Anno 2000:
Pearl Jam - Binaural.L’ultimo grande album della band di Seattle. I momenti di debolezza sono già evidenti, ma nel complesso Binaural è un disco emozionante, che non suona affatto stanco. C’è un leggero tocco psichedelico e spaziale che trova spazio in alcuni brani come Nothing As It Seems e Sleight of Hand, veri e propri gioielli del bassista Jeff Ament. Anche se il livello qualitativo non si mantiene sempre a tali livelli, il rock malinconico di Vedder e soci è sincero e vivo, e lo dimostrano tanto i brani sporchi come Insignificance, Gods’ Dice e Grievance, quanto le delicate ballate, dal sapore squisitamente pop, come Light Years e Thin Air. Parting Ways è un triste addio, per me rappresenterà la fine di un grande amore, nei confronti di una delle più grandi band degli anni 90.
Nevermore - Dead Heart in a Dead World.
Il metal del nuovo millennio passa da questa band. Se nel 1999 avevano già concepito un gioiello scuro come Dreaming Neon Black, un anno dopo la band di Seattle torna sulla scena allentando la presa gotica, e modernizzando ulteriormente il suono. Il loro originale thrash metal vede protagonista l'incredibile capacità espressiva dell'ugola di Warrel Dane e la maestosa capacità chitarristica di Jeff Loomis. Melodico e potente, malinconico e energico, questo disco è davvero unico.
Electric Wizard - Dopethrone.
Il doom psichedelico ai suoi massimi livelli. Se i Black Sabbath hanno fatto intravedere la strada oscura che si nasconde dietro ai muri di distorsioni e ai fumi allucinogeni, che poi molti gruppi tra fine anni 80 e 90 accentueranno (Candlemass, Cathedral, Trouble etc etc) gli Electric Wizard portano tutto questo all'estremo. Distorsioni fangose e profondissime, passaggi psichedelici davvero stranianti, atmosfere oscure e drogate. Psichedelia nera, e senza fondo.
Boris - Flood.
Disco psichedelico dai mille volti. Si passa da delicatissime ballate a distorsioni super massicce e ritmi doom, da ipnotici loop di chitarra arpeggiata a tempeste di rumore. Il suono è sporco, ruvido, valvolare, perchè la scuola di provenienza è quella noise.
E' una psichedelia straniante, più che rilassante. Su una base delicatissima, anche gli assoli urlano e stridono, più che cullare. Niente è convenzionale, nella mente di questi giapponesi dalla distorsione facile
Radiohead - Kid A.
Dopo l'incredibile (e meritato) successo di OK Computer, nessuno si sarebbe aspettato un cambio di rotta così repentino. Eppure la band inglese non guarda in faccia a nessuno e concepisce un'opera straordinaria dove l'elettronica va a rubare il ruolo di protagonista al rock, senza perdere un attimo di intensità. Epocale
Godspeed You!Black Emperor - Lift Yr Skinny Fists Like Antennas to Heaven.
Meno cupo del disco precedente, il secondo lavoro dei canadesi è un lunghissimo fiume melodico che scalda il cuore. Quattro suite, a metà tra musica cosmica e post rock, tra colonna sonora e musica classica. Un saliscendi fluido e ipnotico, nel quale perdersi completamente, ad occhi chiusi.
Qualche dialogo trova posto tra le note, qualche rumore ambientale squarcia i lunghi silenzi, e il risultato è una musica viva e sincera, che in certi passaggi raggiunge dei momenti di pura poesia come nel finale di Storm.
Porcupine Tree - Lightbulb Sun.
Lightbulb Sun rappresenta l'opera più easy listening della carriera dei Porcupine Tree, con le sue canzoni brevi e orecchiabili, dalle atmosfere solari e rilassanti. Un disco caldo e affascinante, con una perizia e una cura per gli arrangiamenti davvero unica, grazie ad un sapiente utilizzo dei pieni e dei vuoti. Con suoni tutt'altro che manieristici o già sentiti, Wilson impreziosisce le belle melodie pop, lasciando i giusti spazi tra i vari strumenti, che mai si accavallano ma che con classe si intrecciano gli uni negli altri. L'atmosfera è il punto di forza di un disco che scivola leggero tra testi malinconici e nostalgici, ma anche ironici. Un'atmosfera che richiama vecchi ricordi e sensazioni, momenti di spensieratezza e illusioni ormai crollate, ma un tempo brillanti ed energiche. Come una lunga passeggiata primaverile tra prati e viali alberati, assaporando ogni particolare della natura che ci circonda. E rivivendo il viale alberato della nostra esistenza…dolce malinconia. Rendersi conto di essere ancora qua, in questo viale, nonostante tutto. In Lightbulb Sun non c'è spazio per aggressività o oscurità, perchè il Sole brilla davvero con rassicurante energia, nonostante tutto.
A Perfect Circle - Mer de Noms.
James Maynard Keenan dona voce alle composizioni di Billy Howerdel, e il risultato è una straordinaria musica crepuscolare, che attinge tanto dai Depeche Mode quanto dagli Alice in Chains. La miscela è emozionante e nella sua penombra nasconde tanti volti, dalla spiccata personalità. Se nella seconda metà il disco cede leggermente, nella prima parte si dimostra a dir poco memorabile nell’alternare bellissime ballate a canzoni cariche di energia, con punte di sperimentazione raramente così toccanti dal punto di vista emotivo (Rose)
Ulver - Perdition City.
Una band che nel corso della sua storia ha stravolto la propria arte in maniera sconvolgente e che nel nuovo millennio concepisce un disco davvero unico e inimitabile, traendo spunto dalle influenze più disparate (soprattutto elettronica, industrial e trip hop) senza perdere di vista le atmosfere oscure e meditative. Musica per un film interiore.
At the Drive In - Relationship of Command.
Quando l'energia dell'hardcore incontra il rumorismo ma senza mai perdere di vista la melodia. Una sorta di Fugazi latini, mischiati con i Rage Against the Machine più energici, con un pizzico di Stooges...un mix certamente non originalissimo ma concepito in maniera straordinaria. L'energia che sprigiona questo disco è qualcosa di inumano. Nervoso e inarrestabile.
Raison D'Etre - The Empty Hollow Unfolds.
Ambient scurissimo e profondo, che evoca sconfinati spazi arrugginiti...come vagare in un'enorme industria abbandonata, mentre la luce del sole filtra tra le vetrate rotte. Stanze enormi, ormai prive di vita, ma che ancora respirano e raccontano le loro storie.
Metallo arrugginito che stride, mentre tappeti di tastiera riempiono l'aria....da brividi....
Sunn O))) - 00 Void.
Un disco apparentemente immobile, e poco originale. Gli Earth hanno creato, qualche anno prima, più o meno la stessa "musica". Ma i Sunn O))) ripuliscono i suoni, rendono ancora più compatti e monolitiche le distorsioni, e concepiscono un flusso ipnotico assolutamente impenetrabile, una sorta di musica cosmica che fluisce sottoterra. Pura vibrazione, nessuna melodia, nessun rumore. Presa di culo o capolavoro? Io sono per la seconda ipotesi
Nevermore - Dead Heart in a Dead World.
Il metal del nuovo millennio passa da questa band. Se nel 1999 avevano già concepito un gioiello scuro come Dreaming Neon Black, un anno dopo la band di Seattle torna sulla scena allentando la presa gotica, e modernizzando ulteriormente il suono. Il loro originale thrash metal vede protagonista l'incredibile capacità espressiva dell'ugola di Warrel Dane e la maestosa capacità chitarristica di Jeff Loomis. Melodico e potente, malinconico e energico, questo disco è davvero unico.
Electric Wizard - Dopethrone.
Il doom psichedelico ai suoi massimi livelli. Se i Black Sabbath hanno fatto intravedere la strada oscura che si nasconde dietro ai muri di distorsioni e ai fumi allucinogeni, che poi molti gruppi tra fine anni 80 e 90 accentueranno (Candlemass, Cathedral, Trouble etc etc) gli Electric Wizard portano tutto questo all'estremo. Distorsioni fangose e profondissime, passaggi psichedelici davvero stranianti, atmosfere oscure e drogate. Psichedelia nera, e senza fondo.
Boris - Flood.
Disco psichedelico dai mille volti. Si passa da delicatissime ballate a distorsioni super massicce e ritmi doom, da ipnotici loop di chitarra arpeggiata a tempeste di rumore. Il suono è sporco, ruvido, valvolare, perchè la scuola di provenienza è quella noise.
E' una psichedelia straniante, più che rilassante. Su una base delicatissima, anche gli assoli urlano e stridono, più che cullare. Niente è convenzionale, nella mente di questi giapponesi dalla distorsione facile
Radiohead - Kid A.
Dopo l'incredibile (e meritato) successo di OK Computer, nessuno si sarebbe aspettato un cambio di rotta così repentino. Eppure la band inglese non guarda in faccia a nessuno e concepisce un'opera straordinaria dove l'elettronica va a rubare il ruolo di protagonista al rock, senza perdere un attimo di intensità. Epocale
Godspeed You!Black Emperor - Lift Yr Skinny Fists Like Antennas to Heaven.
Meno cupo del disco precedente, il secondo lavoro dei canadesi è un lunghissimo fiume melodico che scalda il cuore. Quattro suite, a metà tra musica cosmica e post rock, tra colonna sonora e musica classica. Un saliscendi fluido e ipnotico, nel quale perdersi completamente, ad occhi chiusi.
Qualche dialogo trova posto tra le note, qualche rumore ambientale squarcia i lunghi silenzi, e il risultato è una musica viva e sincera, che in certi passaggi raggiunge dei momenti di pura poesia come nel finale di Storm.
Porcupine Tree - Lightbulb Sun.
Lightbulb Sun rappresenta l'opera più easy listening della carriera dei Porcupine Tree, con le sue canzoni brevi e orecchiabili, dalle atmosfere solari e rilassanti. Un disco caldo e affascinante, con una perizia e una cura per gli arrangiamenti davvero unica, grazie ad un sapiente utilizzo dei pieni e dei vuoti. Con suoni tutt'altro che manieristici o già sentiti, Wilson impreziosisce le belle melodie pop, lasciando i giusti spazi tra i vari strumenti, che mai si accavallano ma che con classe si intrecciano gli uni negli altri. L'atmosfera è il punto di forza di un disco che scivola leggero tra testi malinconici e nostalgici, ma anche ironici. Un'atmosfera che richiama vecchi ricordi e sensazioni, momenti di spensieratezza e illusioni ormai crollate, ma un tempo brillanti ed energiche. Come una lunga passeggiata primaverile tra prati e viali alberati, assaporando ogni particolare della natura che ci circonda. E rivivendo il viale alberato della nostra esistenza…dolce malinconia. Rendersi conto di essere ancora qua, in questo viale, nonostante tutto. In Lightbulb Sun non c'è spazio per aggressività o oscurità, perchè il Sole brilla davvero con rassicurante energia, nonostante tutto.
A Perfect Circle - Mer de Noms.
James Maynard Keenan dona voce alle composizioni di Billy Howerdel, e il risultato è una straordinaria musica crepuscolare, che attinge tanto dai Depeche Mode quanto dagli Alice in Chains. La miscela è emozionante e nella sua penombra nasconde tanti volti, dalla spiccata personalità. Se nella seconda metà il disco cede leggermente, nella prima parte si dimostra a dir poco memorabile nell’alternare bellissime ballate a canzoni cariche di energia, con punte di sperimentazione raramente così toccanti dal punto di vista emotivo (Rose)
Ulver - Perdition City.
Una band che nel corso della sua storia ha stravolto la propria arte in maniera sconvolgente e che nel nuovo millennio concepisce un disco davvero unico e inimitabile, traendo spunto dalle influenze più disparate (soprattutto elettronica, industrial e trip hop) senza perdere di vista le atmosfere oscure e meditative. Musica per un film interiore.
At the Drive In - Relationship of Command.
Quando l'energia dell'hardcore incontra il rumorismo ma senza mai perdere di vista la melodia. Una sorta di Fugazi latini, mischiati con i Rage Against the Machine più energici, con un pizzico di Stooges...un mix certamente non originalissimo ma concepito in maniera straordinaria. L'energia che sprigiona questo disco è qualcosa di inumano. Nervoso e inarrestabile.
Raison D'Etre - The Empty Hollow Unfolds.
Ambient scurissimo e profondo, che evoca sconfinati spazi arrugginiti...come vagare in un'enorme industria abbandonata, mentre la luce del sole filtra tra le vetrate rotte. Stanze enormi, ormai prive di vita, ma che ancora respirano e raccontano le loro storie.
Metallo arrugginito che stride, mentre tappeti di tastiera riempiono l'aria....da brividi....
Sunn O))) - 00 Void.
Un disco apparentemente immobile, e poco originale. Gli Earth hanno creato, qualche anno prima, più o meno la stessa "musica". Ma i Sunn O))) ripuliscono i suoni, rendono ancora più compatti e monolitiche le distorsioni, e concepiscono un flusso ipnotico assolutamente impenetrabile, una sorta di musica cosmica che fluisce sottoterra. Pura vibrazione, nessuna melodia, nessun rumore. Presa di culo o capolavoro? Io sono per la seconda ipotesi
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