venerdì, novembre 26, 2010

Concerto Ozric Tentacles





Ed Wynne e la sua strana famiglia sembrano provenire da un universo parallelo, ricco di colori brillanti e dall’atmosfera gioiosa. I quattro raccontano il loro mondo attraverso ritmi elettronici ipnotici, suoni subacquei e al contempo spaziali, tappeti di tastiera stranianti e psichedelici, una sezione ritmica compatta e precisa, sempre in movimento, e una chitarra laccatissima che dona brillantezza alle immagini evocate. La loro psichedelia è straniante ma sempre luminosa e ironica. La musica si espande e si gonfia come bolle di sapone, per poi esplodere in mille schizzi colorati, difficili da contenere. La batteria è lo scheletro che dona regolarità al flusso strumentale prodotto dalla band, che per quasi due ore e mezzo ipnotizza il pubblico del Viper di Firenze. L’ipnosi è trascinante, ricca di energia, e parte del pubblico si lascia trasportare dal ritmo e inizia a ballare. Il gruppo dal vivo suona più potente e rumoroso che su disco, in certi momenti si affaccia perfino verso il metal progressivo, grazie ai riff rocciosi e ai suoni ipercompressi del chitarra di Ed Wynne. I volumi sono elevatissimi (forse troppo), e contribuiscono ad amplificare l’effetto del bombardamento surreale della musica. Per metà concerto le alte frequenze raggiungono dei picchi talvolta fastidiosi, inconveniente che però pian piano verrà risolto. La chitarra si arrampica in virtuose scale orientali, e la compressione elevatissima, unita alle frequenze alte, dona una limpidezza accecante all’immaginario evocato dalla musica del gruppo, che suona acida senza mai sfociare nell’inquietante. Sembra di essere immersi in un mondo subacqueo, dove strane e divertenti creature nuotano velocissime, per poi trasformarsi in assurdi esseri volanti, sospesi nell’infinito. Forse pacchiani ed eccessivi, ma sicuramente evocativi, trascinanti e divertenti, gli Ozric Tentacles si confermano, dopo tanti anni di attività e tanti cambi di formazione, un gruppo che dal vivo è in grado di sprigionare un’energia positiva, colorata e allucinogena come poche altre band. Un’allegra famigliola in acido che, come dimostra la durata del concerto di Firenze, non ha nessuna intenzione di interrompere il trip.

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