sabato, maggio 09, 2009

Il rosso segno della follia


Interessante film di Mario Bava, probabilmente non avvincente come Sei donne per l'assassino ma comunque davvero ben fatto, con alcuni passaggi onirico psichedelici molto intensi, e una storia semplice ma d'effetto, con un che di gotico riconducibile a Poe. La vicenda è raccontata dalla prospettiva dell'assassino, che nella seconda parte diventa vittima (delle sue ossessioni?!). Una ricerca dei vecchi traumi (un tema che diventerà caro a tanti gialli e thriller italiani di quel periodo) che si snoda tra le pieghe della dissociata personalità di Jhon, assassino dichiarato fin dall'inizio. Una buona dose di humor nero che però non alleggerisce un bel film che trova forza nell'ottima atmosfera che riesce a creare. L'ennesima opera che mostra la profonda influenza di Bava sul cinema di Dario Argento, che proprio in quell'anno (1970) esordirà con L'uccello dalle piume di cristallo. Da non perdere.

Nessun commento: