lunedì, gennaio 23, 2012

Blackfield - Blackfield II (2007)

La nebbia del disco d’esordio si è diradata mostrandoci in modo evidente il grigio che ci circonda. Se il senso di affascinante mistero si è ridimensionato, è più esplicita la malinconia. Ormai diventati una band vera e propria, i Blackfield delineano in modo più esplicito sensazioni e atmosfere, confermando la capacità di elaborazione melodica attraverso 10 brani che brillano per melodie tanto semplici quanto mai banali, agrodolci bozzetti al tempo stesso nostalgici e appassionati, caldi e quietamente disperati, sempre in grado di entrare nella memoria emotiva dell’ascoltatore. La solitudine, spesso accompagnata da un senso di abbandono, è disegnata a tratti marcati da una musica matura e ricercata , mai eccessivamente sofferta grazie alla perfetta contrapposizione tra delicatezza e drammaticità. L’enfasi emotiva è accentuata dai ricercati arrangiamenti, che se perdono un po’ del sottile tocco psichedelico dell’esordio, si arricchiscono di orchestrazioni, per un risultato epico, a tratti cinematografico. Proprio come un film, il secondo album dei Blackfield necessita di una costante immersione nel soffice ed ovattato universo del sentimento, sognante e fantastico ma incredibilmente affascinante. Anche se l’esordio rimane inarrivabile per freschezza melodica e intimità, questo secondo capitolo appassiona per i ritmi lenti e rilassati oltre che per le atmosfere cupe. Un film da assaporare con gli occhi di un bambino, lasciandosi trasportare dalla emozioni. Come canta la maestosa End of the World, in un mondo senza speranza, addormentiamoci confidando che ci venga inviato un sogno.

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