Lo
scheletro dei Jesus Lizard nasce dal blues rumoristico e deviato degli Scratch
Acid, band texana nella quale militavano il cantante David Yow e il bassista
David Sims, prima di incontrare Steve Albini. L’incontro con Albini ucciderà
una delle creature fondamentali del noise rock americano, ma contribuirà a
crearne altre, a partire dai Rapeman nei quali conviveranno Albini e Sims, per
finire proprio ai Jesus Lizard, dei quali Albini sarà produttore. Abbandonate
le derive blues degli Scratch Acid i Lizard abbracciano la sferragliante
dissonanza della chitarra di Duane Denison per approdare ad un rock
ritmicamente meccanico e quadrato, sul quale si inseguono frammenti di riff
spigolosi e arpeggi dissonanti, mentre annega e soffoca la voce perversa e
malata di Yow. Abbandonata la drum machine utilizzata nell’ep d’esordio (Pure,
1989), i Lizard, con l’arrivo del batterista McNeilly, costruiscono un disco
abrasivo e malato, tanto esaltante per dinamismo ritmico quanto disturbante per
destrutturazione melodica. Un disco che nasce dal noise degli anni 80 ma che se
ne distacca nettamente per l’assenza di qualsiasi ricerca sperimentale o rabbia
hardcore. Head è musica drogata, capace di dilatarsi a dismisura, pur rimanendo
nell’ambito di brani di 2-3 minuti, grazie alla capacità straniante degli
arpeggi di Denison e all’ossessività dei suoi riff, perfettamente incastonati
in una struttura ritmica sempre in movimento ma profondamente alienante, come una sorta di scheletro
joydivisioniano disarticolato. Il disagio e la paranoia che sporcano Head sono
viscerali, vissuti, nascono dall’interno della nostra testa e non sono filtrati
come potrebbe avvenire per opera di un osservatore esterno. Yow vomita il vortice che lo ossessiona, un
nichilismo disperato che non pretende di essere compreso o condiviso.
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